Tramonti infuocati dai Monti Lepini

Murales, musica e gusto sotto il Monte Cacume

PERCORSO N. 6

Il nostro suggerimento:

puoi visitare questi luoghi in tutta tranquillità con la tua bicicletta.

Distanza complessiva: 50 Km

Dislivello complessivo: 680 metri

Altitudine massima: 450 metri

Fondo Stradale: Asfalto

Bici: E-Bike, MTB, Gravel, bici da strada

Difficoltà: Media

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Tramonti infuocati dai Monti Lepini

Murales, musica e gusto sotto il Monte Cacume

 

L’itinerario che proponiamo si snoda lungo la dorsale dei Lepini, montagne ricche di sorgenti, dove potrai visitare i quattro antichi paesi di Sgurgola, Morolo, Supino e Patrica, incastonati tra il verde fittissimo dei boschi di castagno e dalle cui terrazze panoramiche si godono spettacolari tramonti rosso fuoco. Questi luoghi sono l’ideale se desideri rigenerarti dallo stress, ma sono anche ottimi punti di partenza per il trekking e le arrampicate sulle famose falesie di Supino. Se amate follemente il ciclismo, mettetevi alla prova  sul “Muro di Morolo” ripida salita toccata anche dal Giro d’Italia.

E per i buongustai...gustose sorprese!


ANAGNI, SGURGOLA, MOROLO, SUPINO, FERENTINO

 


ANAGNI- SGURGOLA - MOROLO

Custode di una storia che ha creato il nostro presente, Anagni merita di essere scoperta. Passeggiando per il centro, la Storia esce fuori potente dagli angoli e dagli scorci suggestivi, dai palazzi e dalle chiese.

Il Palazzo della Ragione (1159 – 1163,) opera dell’architetto bresciano Jacopo da Iseo che, sceso nel Lazio per costruire la Lega Lombarda, lascia qui l’impronta di broletti e palazzi vescovili tipici del nord Italia. Il borgo Castello racchiude in una fortezza il Palazzo papale, luogo dell’Oltraggio che subì il papa Bonifacio VIII ricevendo uno schiaffo dallo Sciarra Colonna (1303) e il complesso della cattedrale (XII sec.) scrigno di tesori cosmateschi e affreschi di scuola di pittura romana dal 1100 al 1250 che illustrano le dottrine di Platone e Aristotele esponendo il pensiero teologico filosofico politico dell’Italia tra il 1100 e il 1300.

Continuiamo a pedalare lungo il versante nord dei Monti Lepini dove incontreremo Sgurgola il cui nome ci ricorda il suo ruolo di vedetta sulla valle dei Latini. Sgurgola è cittadina verticale, che sale, si arrampica e vive di gradienti ripidissimi. Il centro storico è caratterizzato da un susseguirsi di scale, muraglioni e viuzze alcune delle quali s’inerpicano sulla montagna fino a raggiungere il suggestivo eremo di San Leonardo. Se siete musicisti ma anche solo appassionati di strumenti musicali, ti consigliamo di raggiungere la Torre di Mole Colonna (XI sec) dove si conservano costumi, strumenti musicali e incisioni inviati da duecento bande musicali di ogni parte d’Italia, come la centenaria fanfara dei bersaglieri, il cui incedere al passo di corsa era tutto incentrato sul ‘Decalogo di papà Lamarmora’, l’insieme di regole spiegate dal dogma di ‘ginnastica fino alla frenesia’. Trattandosi di un piccolo museo è bene chiederne al comune prima gli orari di apertura.

L’emigrazione verso l’America nel 1900 fu molto forte a Morolo, oggi noto per i suoi murales dedicati a questo tema. Essi possono essere ammirati lungo il dedalo di vicoletti, scalinate e piccole piazze, fino a raggiungere la collegiata di Santa Maria.


SUPINO - PATRICA

Prima di raggiungere il centro storico di Supino, ti consigliamo di visitare in località “Cona del Popolo”, i resti archeologici di una villa romana del I secolo d.C. i cui ambienti termali, a carattere privato, presentano ancora preziosi pavimenti in marmo a mosaico, tipici dell’età imperiale. Interessante la storia del ritrovamento: due supinesi poi emigrati all’estero si misero in cerca delle vestigia dell’antica capitale dei Volsci, Ecedra. La città era stata rasa al suolo dai romani che l’avevano così voluta punire perché restia a sottomettersi. Proprio il ritrovamento della villa diede polpa alla tesi storica, accreditata dalla presenza di quella nobile magione, probabilmente appartenuta ad un notabile inviato con funzioni di governatorato militare dopo che la ribellione fu domata.

Il paese a maggio si riempie di migliaia di pellegrini, molti dei quali, emigrati in Italia e all’estero, tornano per partecipare alla processione di San Cataldo, il loro Santo patrono. Alla fine dello stesso mese i vicoli e le piazze del paese si colorano grazie alla Mostra delle Azalee. Sul pianoro di Santa Serena (1100 m) da dove partono sentieri per piacevoli e panoramiche passeggiate, trovi aria pura, natura, relax.

Pedaliamo alla volta di Ferentino che fu il capoluogo amministrativo del distretto di Campagna e Marittima dello Stato Pontificio. Lo testimoniano i palazzi signorili che si affacciano sui monti Ernici.

Palazzo Innocenzo III, il Palazzo dei Cavalieri Gaudenti, il Mercato Romano Coperto ti accompagnano lungo la salita che conduce alla spianata dove si erge il Duomo romanico. Entra e scopri la ricca simbologia del pavimento cosmatesco, il ciborio d’altare e chiedi di visitare la sacrestia dove trovi l’altare originale assieme ad altri reperti di arte sacra longobarda.

Dall’epoca ernica, con le mura ciclopiche, il maestoso Avancorpo dell’Acropoli e la Porta Sanguinaria, passando per l’epoca romana con testimonianze di ville, il teatro romano e le epigrafi, all’epoca medievale con le chiese di San Valentino, Santa Maria Maggiore e S.Agata.

 

Curiosità golosa:

A Morolo non perdere un assaggio del Gran Cacio e della Ciambella. Due formaggi di alta qualità molto utilizzati anche nella ristorazione della capitale. Il gran Cacio merita una sua piccola menzione a parte: ‘muore’ nella più deliziosa ed accattivante della maniera nelle sontuose grice di pasta e in morbida mousse che spesso fa da letto a salumi vigorosi e crostoni di pane nero. Se vieni da queste parti a gennaio, inoltre, troverai la sagra della polenta servita in piazza nelle tipiche “scife” (vassoi) di legno


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