Quel viaggio che fece Benedetto in Ciociaria

Pedalando sulla via Francigena
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PERCORSO N. 27

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Quel viaggio che fece Benedetto in Ciociaria

Pedalando sulla via Francigena

Il viaggio attraverso le Abbazie ricalca il percorso che San Benedetto iniziò da Subiaco, tra l'anno 525 e il 529, per arrivare a Montecassino, dove fondò il monastero che porta il suo nome. Seguire i passi del santo in Ciociaria significa accostarsi ad alcuni dei luoghi più belli e ricchi di fascino del centro Italia. E sono luoghi che ‘scavalcano’ la pur meravigliosa connotazione religiosa e monastica del viaggio, perché sono luoghi che hanno fatto la storia del medioevo.

Il percorso, lungo oltre 100 km, collega i più importanti monumenti religiosi. Monasteri architettonicamente straordinari, perché i monasteri dovevano comunque celebrare la gloria di dio, storicamente immensi. É la magia della Ciociaria che parte dallo sguardo mite del santo di ieri e arriva allo sguardo sognante del visitatore di oggi.


FIUGGI - ALATRI - VEROLI - CASAMARI - BOVILLE ERNICA - ISOLA DEL LIRI - ALVITO - ATINA - CASSINO

 


LA CERTOSA DI TRISULTI e I MONASTERI DI VEROLI

Da Fiuggi inizieremo a seguire le orme di S. Benedetto, scendendo fino a Collepardo. Comune con Bandiera Arancione TCI, immerso in uno dei più suggestivi panorami naturalistici dei Monti Ernici, a 800 m. di altezza, si erge la Certosa di Trisulti.

È nell'anno 1000 che inizia la storia monastica di Trisulti, quando San Domenico da Foligno, dopo aver fatto un'esperienza eremitica, volle fondare il suo monastero benedettino, incastonato tra i monti Ernici. Visitando Trisulti si svela una vera e propria cittadella monastica, fonte di laboriosità, fucina di cultura e di medicina. Non ingannino il luogo isolato e lo stile severo delle facciate: la certosa, dietro le sue numerose porte segrete, nasconde infatti stucchi dorati, marmi cangianti e cori lignei. L'ambiente più sorprendente è l'antica Farmacia del 1700, con le sue vetrine in stucco dorato e i vasi in vetro, recanti le scritte degli innumerevoli ingredienti utilizzati per confezionare farmaci e rimedi, alcuni dal nome bizzarro, come il corno di cervo, la tapioca, l'olio di Cades, la radice di scialanga e innumerevoli altri.

Proseguiremo verso Veroli per ammirare il Monastero di S.Erasmo e il Monastero benedettino femminile di clausura di santa Maria de’ Franconi con la piccola Chiesa di Santa Maria dei Franconi (XIII sec.) che testimonia, inoltre, l’antica presenza, a Veroli, dell’Ordine dei Cavalieri Templari. Nei due pilastri del portale d’ingresso sono incise delle Croci Patenti, al centro di una figura quadrilobata che ricorda l’immagine di una rosa aperta.

E’ questa terra generosa che ha rilasciato i suoi segreti officinali a monaci che sanno manipolare spezie ed aromi per liquori forti e medicamenti antichi. E’ la terra dei ‘fini fini’, del garofolato, della ‘ciammella’, dei prosciutti nobili, del medioevo che torna vivo e palpitante e dei vicoli che ad ogni svolta lasciano senza fiato.


IL MONASTERO DI CLAUSURA A BOVILLE ERNICA - L'ABBAZIA DI CASAMARI - L'ABBAZIA DI SAN DOMENICO A SORA

Passremo per Boville Ernica, comune tra “i borghi più belli d’Italia” e nell’antico castello baronale, oggi conosciuto come Palazzo Filonardi, conosceremo l'antico monastero di clausura benedettino femminile. Pregevoli sono i particolari architettonici dell’edificio attribuiti ad uno dei più grandi architetti del Rinascimento: Jacopo Barozzi (1507-1573), detto il Vignola, che ha realizzato anche il portale d’ingresso al palazzo. La chiesa di S.Pietro Ispano, oggi annessa al monastero, è custode dell’unica opera in mosaico di Giotto e di un sarcofago paleocristiano con scolpita la più antica scena del Presepe.

Poco giù a valle, l’Abbazia di Casamari, in territorio di Veroli, è un angolo di Borgogna in terra ciociara. Infatti l'abbazia è stata modellata sullo stile della chiesa abbaziale di Pontigny: austera, elegante, non senza un'aura di misticismo. Visitando il chiostro dell'abbazia, definito "una poesia in pietra", significa vivere momenti di meditazione e di riflessione. Si resta soggiogati dalla struggente eleganza di questa architettura, dal mistico silenzio degli spazi. Sulle note dei canti gregoriani, è possibile ammirare l'eleganza dell'architettura cistercense, gustare gli elisir dei monaci per raggiungere lietezza d'animo e benessere del corpo.

Dopo il gotico cistercense di Casamari, il viaggio continua verso la media Valle del Liri. Lì dove il Fibreno si getta nel fume Liri, a Sora, sorge l’Abbazia di San Domenico, costruita sui resti della villa di Cicerone. Edificata nel 1000 dal benedettino San Domenico da Foligno, dalle sue pietre ancora oggi senti raccontare una storia antica.


IL MONASTERO DI SANT'ANDREA AD ARPINO e L'ABBAZIA DI MONTECASSINO

Dalla valle si sale sule colline per guardare, rigorosamente dall’alto, altri panorami. Ed ecco Arpino, patria di Cicerone e comune Bandiera Arancione del TCI con la sua acropoli di millenaria memoria. Nel quartiere Colle si trova il monastero femminile di Sant’Andrea, quello che le fonti orali dicono sia stato fondato da Santa Scolastica. Ancora oggi le monache benedettine abitano questo luogo.

Dalla Valle del Liri si raggiunge l’Abbazia di Montecassino, parte finale, traguardo geografico, etico, religioso e culturale di questo avvincente viaggio in bicicletta. Montecassino è la casa madre assoluta del monachesimo occidentale. Fondata da Benedetto nel 529 su un’altura di 514 metri, è letteralmente il faro della cultura occidentale e qui nasce la Regola dell’Ora et Labora. L’ordine monastico da lui fondato permise, inoltre, uno dei fenomeni più straordinari della storia dell’Europa medievale: la conservazione di tutti il sapere classico, un patrimonio sconfinato, che altrimenti sarebbe finito perso in un’epoca dove la fede vedeva la cultura con sospetto e i popoli non cristiani con spregio.

E’ stato questo un viaggio in cui cultura, fede, gastronomia, eventi ed accoglienza danno la cifra di una terra buona e di tutto il buono che essa può offrire.

I luoghi toccati sono al contempo naturalisticamente eccezionali perché i monasteri dovevano poter contare su pace e quiete di monti e boschi, architettonicamente straordinari, perché i monasteri dovevano comunque celebrare la gloria di dio, storicamente immensi, perché attorno ai monasteri sorsero e prosperarono alcune delle cittadine più belle del centro Italia. E sono tutte in Ciociaria.
 


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